Peppino va alla guerra (DOMENICA)

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Libero adattamento di “Lisistrata” di Aristofane

     CAST

  • Regia e adattamento: Paolo Capozzo
  • Disegno Luci: Luca Aquino
  • Costumi: Antonia Di Nardo e Marina Parrilli
  • Impianto scenografico: Marina Parrilli
  • Produzione: 99LAB (Teatro 99 Posti)

            INTERPRETI

  • Valeria Cutolo, Eliana Lepore, Carmela Aria, Silvia Di Mauro, Antonella Ieppariello, Tino Gubitosi,
    Maddalena Poerio, Silvana Acanfora, Anna Marzullo, Pasquale Cincotti, Piero Della Sala, Anna Di Nardo, Noemi Basile, Antonia Di Nardo, Marina Parrilli, Luca Aquino


SINOSSI

Non è facile sintetizzare in poche righe un laboratorio teatrale durato mesi. Tenterò di farlo, evidenziando i diversi aspetti che hanno caratterizzato il nostro lavoro di quest’anno.
Aspetto formativo-pedagogico
Il laboratorio teatrale è una vera e propria palestra, in cui si allena la Persona nella sua interezza: la si costringe ad allargare lo sguardo e ad acuire i sensi, si sollecita la sua creatività e la sua immaginazione, le si fanno sperimentare le possibilità del corpo e la sua forza espressiva.
Questo percorso è il vero valore pedagogico e formativo dell’esperienza teatrale, a prescindere che il “formando” sia un attore o meno, perché riguarda, appunto, la Persona.
Aspetto collaborativo e creativo
“Peppino va alla guerra” è un lavoro corale: 16 persone che di fatto hanno condiviso un pezzo della loro vita e che hanno contribuito in modo decisivo alla creazione dello spettacolo di stasera.
Tutto ciò che vedrete in scena è, quindi, frutto dell’interazione di diverse professionalità che, in questa pièce teatrale, hanno trovato un luogo di collaborazione e di libera espressione.
In particolare, abbiamo sfruttato il talento personale e la capacità creativa di Marina Parrilli, Antonia Di Nardo e Luca Aquino (architettura, fotografia e tecnologia) per le scenografie, i costumi e il disegno luci.
Aspetto performativo
Abbiamo cominciato il nostro lavoro su Lisistrata invitando la prof.ssa Claudia Iandolo (che ringrazio pubblicamente) a illustrarci da un punto di vista storico e letterario l’opera di Aristofane.
Da qui sono partite le nostre considerazioni e il lavoro di trasposizione in chiave contemporanea della commedia. Lisistrata fu rappresentata per la prima volta circa 2500 anni fa. Se continua a essere messa in scena, vuol dire che la tematica affrontata – la guerra – continua ad essere attuale (e in questo ultimo anno è diventata, anche per noi europei, clamorosamente presente).
Agli allievi del laboratorio è stato chiesto, quindi, di intendere e interpretare i loro personaggi in chiave moderna. Ci troviamo quindi di fronte a donne contemporanee, eroine dei nostri giorni, che per raggiungere il loro scopo – la pace – non esitano a ricorrere ad uno stratagemma antico quanto l’uomo – il sesso.
Una commedia che parla di guerra? Sì, perché vogliamo ridere della guerra per esorcizzare la paura, ci è necessario deridere i suoi protagonisti per non odiarli, chiediamo al teatro la via per la salvezza.
Paolo Capozzo